La mia gravidanza sembrava molto tranquilla quando, a 26 settimane, si sono rotte le membrane. Sono stata ricoverata 20 giorni fino a quando, a 28+2, è nata la mia Soleil di 1,225 kg e 36 cm…non sapevo cosa mi aspettasse!
Subito cesareo d’urgenza: non ho visto mia figlia, non l’ho sentita piangere, ricordo che mi dissero solo “sta bene, ora verrà messa in incubatrice” e le mie lacrime scendevano… non sapevo come era mia figlia, a chi assomigliasse, come era il suo viso… così, dopo 48 ore su una sedia a rotelle, mi portarono nella TIN. Tremavo, piangevo, ero quasi arrivata vicino alla sua culletta, stavo per conoscere l’amore della mia vita… e così la vidi: un batuffolo piccolo, indifeso, con questi tubicini, fili su tutto il corpo, non aveva neanche la forza di piangere… me la misero sul petto con tutti quei suoni, quei numeri nei parametri.
Pregavo tutti i giorni, tornavo a casa e pensavo sempre alla mia bambina lì tutta sola…. ogni giorno mascherina, bottiglietta d’acqua e carica di amore e speranza ero lì su quella sedia, accanto all’incubatrice, a trasmetterle forza, cantarle canzoncine, accarezzarla con un dito e sussurravo: “sei forte, presto sarai a casa con noi”.
Dopo 60 giorni, il dottore mi disse “signora è pronta per tornare a casa”, in quell’istante il mio cuore batteva, le lacrime di dolore si trasformarono in felicità…finalmente la frase che volevo sentirmi dire ad oggi è un sogno.
Soleil torna a casa, la mia guerriera che ha lottato ogni giorno e che ad oggi ha un anno e un uragano di forza … NON TUTTI I SUPER EROI INDOSSANO UN MANTELLO , ALCUNI HANNO DECISO DI LOTTARE E RESISTERE ALLA VITA
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Posted: 24 Giugno 2024 by cav.arzignano20189
Soleil
SIN – Società Italiana di Neonatologia
𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐏𝐫𝐞𝐦𝐚𝐭𝐮𝐫𝐢𝐭à
𝐋𝐚 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐨𝐥𝐞𝐢𝐥
La mia gravidanza sembrava molto tranquilla quando, a 26 settimane, si sono rotte le membrane. Sono stata ricoverata 20 giorni fino a quando, a 28+2, è nata la mia Soleil di 1,225 kg e 36 cm…non sapevo cosa mi aspettasse!
Subito cesareo d’urgenza: non ho visto mia figlia, non l’ho sentita piangere, ricordo che mi dissero solo “sta bene, ora verrà messa in incubatrice” e le mie lacrime scendevano… non sapevo come era mia figlia, a chi assomigliasse, come era il suo viso… così, dopo 48 ore su una sedia a rotelle, mi portarono nella TIN. Tremavo, piangevo, ero quasi arrivata vicino alla sua culletta, stavo per conoscere l’amore della mia vita… e così la vidi: un batuffolo piccolo, indifeso, con questi tubicini, fili su tutto il corpo, non aveva neanche la forza di piangere… me la misero sul petto con tutti quei suoni, quei numeri nei parametri.
Pregavo tutti i giorni, tornavo a casa e pensavo sempre alla mia bambina lì tutta sola…. ogni giorno mascherina, bottiglietta d’acqua e carica di amore e speranza ero lì su quella sedia, accanto all’incubatrice, a trasmetterle forza, cantarle canzoncine, accarezzarla con un dito e sussurravo: “sei forte, presto sarai a casa con noi”.
Dopo 60 giorni, il dottore mi disse “signora è pronta per tornare a casa”, in quell’istante il mio cuore batteva, le lacrime di dolore si trasformarono in felicità…finalmente la frase che volevo sentirmi dire ad oggi è un sogno.
Soleil torna a casa, la mia guerriera che ha lottato ogni giorno e che ad oggi ha un anno e un uragano di forza … NON TUTTI I SUPER EROI INDOSSANO UN MANTELLO , ALCUNI HANNO DECISO DI LOTTARE E RESISTERE ALLA VITA
Mamma Serena e figlia Soleil
#terapiaintensivaneonatale#ilneonatoalcentrodelfuturo#TIN#storiediprematurita
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