In Italia esistono numerose leggi che tutelano la madre e il neonato, persone con diritti propri.
Partorendo in ospedale in modo anonimo, sicuro e gratuitamente assistito, ogni donna ha il diritto di esprimere la sua volontà di non riconoscere il neonato alla nascita ed ha diritto alla #riservatezza sulla propria identità.
Ogni madre ha diritto ad essere informata sui suoi diritti e sulle sue possibilità così come su quanto è previsto a tutela di suo figlio, anche se non riconosciuto da lei.
Il #neonato è riconosciuto #persona cui è attribuita la capacità giuridica, cioè la titolarità di diritti, tra cui il diritto al #nome, alla #cittadinanza, alla #educazione e alla #crescita in una famiglia, anche diversa da quella di origine.
La legge italiana riconosce, infatti, alla donna tre importanti diritti:
Diritto alla scelta sul riconoscimento
Diritto all’informazione
Diritto al segreto del parto
In particolare, per chi decide di non riconoscere il proprio nato, la segretezza del parto deve essere garantita da tutti i servizi sanitari e sociali coinvolti.
In questo caso, nell’atto di nascita del bambino, che deve essere redatto entro dieci giorni dal parto, risulta scritto “figlio di donna che non consente di essere nominata”.
Nei servizi sociali e negli ospedali, tutto il personale ha l’obbligo di osservare la massima riservatezza rispetto alla madre che “non consente di essere nominata” e di mantenere il segreto all’esterno su tutto ciò che la riguarda. Il nome della madre e le notizie su di lei sono tutelate per legge dal segreto.
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Posted: 16 Gennaio 2024 by cav.arzignano20189
NON SEI SOLA
In Italia esistono numerose leggi che tutelano la madre e il neonato, persone con diritti propri.
Partorendo in ospedale in modo anonimo, sicuro e gratuitamente assistito, ogni donna ha il diritto di esprimere la sua volontà di non riconoscere il neonato alla nascita ed ha diritto alla #riservatezza sulla propria identità.
Ogni madre ha diritto ad essere informata sui suoi diritti e sulle sue possibilità così come su quanto è previsto a tutela di suo figlio, anche se non riconosciuto da lei.
Il #neonato è riconosciuto #persona cui è attribuita la capacità giuridica, cioè la titolarità di diritti, tra cui il diritto al #nome, alla #cittadinanza, alla #educazione e alla #crescita in una famiglia, anche diversa da quella di origine.
La legge italiana riconosce, infatti, alla donna tre importanti diritti:
Diritto alla scelta sul riconoscimento
Diritto all’informazione
Diritto al segreto del parto
In particolare, per chi decide di non riconoscere il proprio nato, la segretezza del parto deve essere garantita da tutti i servizi sanitari e sociali coinvolti.
In questo caso, nell’atto di nascita del bambino, che deve essere redatto entro dieci giorni dal parto, risulta scritto “figlio di donna che non consente di essere nominata”.
Nei servizi sociali e negli ospedali, tutto il personale ha l’obbligo di osservare la massima riservatezza rispetto alla madre che “non consente di essere nominata” e di mantenere il segreto all’esterno su tutto ciò che la riguarda. Il nome della madre e le notizie su di lei sono tutelate per legge dal segreto.
NON SEI SOLA.
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